AVELLINO

ARME (blasonatura ufficiale)

Campo di cielo, all’agnello pasquale con banderuola, adagiato sul libro legato di rosso, ritagliato d’azzurro, poggiato su una terrazza al naturale. Ornamenti esteriori da Città.

ORIGINE E SIMBOLOGIA DELL'ARME

Nell’arme del Capoluogo compare l'agnello pasquale, definito anche l'"Agnus Dei", cioè "Agnello di Dio", questa è un'espressione evangelica in latino ed indica anche una particolare immagine della simbologia dell'arte ecclesiastica: un agnello che porta una croce, e che rappresenta il Cristo, esso tiene con la zampa anteriore destra una banderuola - simbolo di vittoria - d'argento o meglio, bianca, caricata da una croce di rosso (la cosiddetta bandiera di Cristo o bandiera di Resurrezione, perché rappresentata nelle figure del Cristo Risorto e nelle immagini dell'Agnus Dei); l'agnello è adagiato sul "libro", simbolo di erudizione, rispetto della legge e scienza, in questo caso quando è chiuso e su di esso è coricato ed accovacciato un agnello, si tratta della Bibbia o del Vangelo [il "libro dei sette suggelli", da cui pendono i segnalibri o meglio i sigilli]. Lo smalto dell'agnello nella blasonatura ufficiale non è specificato, ma normalmente è d'argento.

 

L'allegoria paleocristiana d'innocenza si riferisce a Gesù nel suo ruolo di vittima sacrificale per la redenzione dei peccati dell'umanità. Nel Vangelo, "agnello" è l’appellativo dato da Giovanni Battista a Gesù, mentre nel libro dell’Apocalisse si rappresenta Cristo come agnello vittorioso sulla morte che comparirà sulla vetta del monte Sion a Gerusalemme.

 

La croce viene rappresentata nelle figure del Cristo Risorto appunto, ma è anche abbinata ad alcuni santi cavalieri come s. Giorgio o l’Arcangelo Michele e fu adottata in origine dalla Chiesa di Roma.

 

L’agnello pasquale fu preso come emblema dell’Arte della Lana che nel XVI sec. facevano [della lana] di Avellino, dal colore azzurro scuro, una fra le più rinomate e diffuse in Italia. Ma un’altra spiegazione dell’arme c’è la dà il de’ Franchi (1), scrive: “La quarta ragione si è l’Insegna ab antico usata da gli Avellinesi, che fù un’Agnello, simbolo proporzionato all’Innocenza del buon’Abéle. Insegna, che l’han conservata ancor dopo la cognizione del Redentore, aggiugnendovi la Santa Croce”.

 

Per l'Orlandi (2): "Lo Stemma della Città rappresenta un Agnello sopra un Libro chiuso, ed un Vessillo tra le zampe, che s' erge sù del collo, nella punta del quale vi è una Croce".

GONFALONE

Drappo di bianco.

BANDIERA

Secondo il Regolamento di disciplina dell'uso degli emblemi del Comune di Avellino, art. 9: "Il Comune dispone, oltre che del Gonfalone, di bandiere comunali riportanti i colori civici bianco e celeste, lo stemma e la denominazione di città, [...]".

CRONOLOGIA

Arme: R.D. del 23. 12.1938 e trascritto nel Libro araldico degli Enti morali al vol. II, p. 625;

Gonfalone: R.D. dello 01.12.1938.

Titolo di Città:


BIBLIOGRAFIA

(1) DE' FRANCHI, Francesco, Avellino Illustrato da' santi e da' santuari, Napoli 1709, p. 26;

(2) ORLANDI, Cesare, Delle città d'Italia, tomo 2, Perugia 1772, p. 333

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