MORRA DE SANCTIS

ARME

Di cielo, al corpo umano di carnagione, crinito d’oro, vestito d’azzurro e manicato d’argento, con pantaloni d’oro, ghette d’argento e scarpe d’oro, mantellato di rosso, tenente nella mano destra posta in fascia uno scettro d’oro posto in banda e nella mano sinistra pure in banda un libro aperto, su pianura, al naturale.

ORIGINE E SIMBOLOGIA DELL'ARME

Nell'arme, piuttosto inusuale, vi è un uomo, chi sia con precisione, non si sa. Forse può essere identificato in Marco Antonio de Morra, generale dell'esercito spagnolo, patrizio napoletano e barone di Monterocchetta. Egli acquistò nel 1618, pochi mesi prima di morire, da Ettore Pignatelli, duca di Monteleone e marito di Caterina Caracciolo, la baronia di Morra in Provincia di  Principato Ultra, feudo già appartenuto per tanti secoli alla sua casata, versando la somma di 22.000 ducati circa.

Quest'arme è sicuramente recente, perché quella antica, attestata ancora nel 1942, era identica alla famiglia Morra: "di rosso a due stocchi, nudi, d’argento, manicati d’oro, con le punte abbassate e passate in croce di S. Andrea, accompagnati da quattro rotelle di sperone d’oro".

 

GONFALONE


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