NUSCO

ARME

Campo di cielo, all’albero di  quercia di verde, fustato, al naturale, nodrito sul colle pure di verde, fondato in punta, alle spalle altri due simili colli, uno a destra, l'altro a sinistra; sul fusto una serpe attorcigliata allo stesso e sporgente, colla testa a destra. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante d’oro, il motto in lettere maiuscole di nero PRUDENS SICUT SERPENS.

ORIGINE E SIMBOLOGIA DELL'ARME

Il monte e l'albero, sono due elementi piuttosto ricorrenti nell’araldica irpina, si usano per lo più per indicare il paesaggio tipico. L'arme del 1553 è molto simile a quella raffigurata, ma in quella concessa nel 1942 i monti sono omessi e secondo la consuetudine dell'epoca c'era il "Capo del Littorio", la pezza onorevole del "capo" figura ancora nell'arme su documenti degli anni '80. L’albero di quercia, simboleggia la forza e potenza cospicua, Nobiltà, animo forte, antico dominio ecc..; i monti rappresentano la grandezza, sapienza, fermezza ecc. ed in questo caso il territorio nuscano, la cittadina è detta "Balcone d'Irpinia"; il serpente sta per la grande fatica per aver ottenuto qualcosa con molta difficoltà, nonché per l’astuzia e la prudenza (Gesù consigliava ai primi cristiani di imitarlo in questo), il concetto è ribadito dalla frase -aggiunta di recente- PRUDENS SICUT SERPENS, tratta dalla Seconda Lettera di s. Paolo ai Corinti (11.3): “Però, come il serpente ingannò Eva con la sua scaltrezza, così io temo che anche i vostri pensieri si corrompano e perdano della loro sincerità verso Cristo”, che si potrebbe tradurre: <Fai attenzione alle tue azioni>.

GONFALONE

Drappo bianco.

CRONOLOGIA

Arme: D.C.G. del 23.12.1942.

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