SAN SOSSIO BARONIA

ARME

Campo di cielo, al Vesuvio di verde, fondato sulla campagna d’azzurro, fluttuosa d’argento, esso Vesuvio munito del pennacchio di fumo dello stesso, diffuso di fascia e infiammato di rosso, in capo tre stelle (6) d’oro poste in fascia.

ORIGINE E SIMBOLOGIA DELL'ARME

Che ci fa il Vesuvio eruttante, nello scudo di un Comune irpino, per altro distante da esso molti chilometri? Nell’arme, emergono i segni dell'antica devozione a s. Sossio. Infatti, si narra che un asino, sul quale venivano trasportate le reliquie di san Sossio martire (Diacono di Miseno martirizzato con san Gennaro, vescovo di Benevento, a Pozzuoli al tempo dell'Imperatore Diocleziano) destinate ad un paese vicino, giunto in località ora detta Sella Coppola, infilò la strada che conduceva alle poche case esistenti in fondo alla valle e non ci fu verso di fargli cambiare direzione. Si gridò al miracolo: le reliquie rimasero nella chiesetta dell'Annunziata e fu dato il nome di san Sossio al paese. Secondo la tradizione popolare, quando le reliquie del santo erano custodite nel monastero di s. Severino in Napoli, si era creato uno stretto legame con la comunità partenopea, che in occasione di una visita di pellegrini regalò tale emblema, come segno di amicizia.

 

Il sito del Comune a proposito dell'arme, riporta così: "tre getti d'acqua che scaturiscono dalla cima di una collina sormontata da tre stelle a cinque punte".  

 

Quella originaria, attestata al 1611, riportava la figura intera del santo martire.

GONFALONE

Drappo d'azzurro.


Utilizzo delle Nostre armi


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